Aneddoti salva serata

di Tonia Peluso, da VIVA un quindicinale di Fantastico!

Fantastico!
6 min readOct 3, 2021

La situazione è questa: lo guardi, ti guarda, gli sorridi, ti sorride, sospiri, sospira, segue silenzio imbarazzante: non sai proprio cosa dire.

Almeno una volta è successo a tutti, un momento di vuoto, la mancanza di argomenti e la dignità di non portare la conversazione sul tempo che è troppo freddo o troppo caldo, il buonsenso di non inserire una frase fatta su tema sociale, aprendo una pagina a caso del recente successo mondiale Essere boomer è uno stato d’animo, anche sei hai 30 anni.

Certo si potrebbe ricorrere a temi di attualità. Questa settimana a tal proposito di cose ne sono successe.

Mimmo Lucano viene condannato in primo grado a 13 anni per presunti illeciti nell’accoglienza ai migranti con il Modello Riace, il doppio degli anni richiesti dall’accusa e uno in più a Luca Trani che sui migranti ci sparò.

Luca Morisi cede sostanze, al contrario di Stefano Cucchi che spacciava. Ma è risaputo che possano esserci fragilità esistenziali che ti portano a commettere errori personali davanti ai quali bisogna restare garantisti mentre gli amici ti tendono la mano, se sei la Bestia che ha costruito la macchina comunicativa dell’odio del peggior partito politico del secondo dopoguerra. Se invece sei un ragazzo comune sei un drogato, spacciatore, meritevole di morire a 31 anni tra indifferenza e accuse. L’humana pietas a uso personalistico.

Il mondo dei reality ha toccato forse una delle pagine più basse mai viste tra uno stupro sotto i riflettori a La Fazenda in Brasile e una discussione dai toni allucinanti su razzismo, sessismo, bullismo e salute mentale ridotti tutti a «Il politicamente corretto ci ha rotto le palle» urlato dal conduttore con voce stizzita, non prima di aver chiuso il collegamento con i concorrenti che sbraitavano, piangevano, vendevano anche gli ultimi brandelli di dignità a favore di camera. Una delle pagine più basse, dicevo. Ma temo che di peggio si possa ancora fare.

Eliminata con sapienza la tentazione di intavolare un discorso su argomenti tendenziosi che potrebbero far rovinare rapporti in maniera precipitosa o farti finire mani in faccia con commensali conosciuti poche ore prima, si ritorna allo stesso punto: di che parliamo?

Per sconfiggere l’imbarazzo è possibile tirare fuori gli aneddoti salva serata, ossia storielle strambe, curiosità dal mondo, veri appigli a cui aggrapparsi per tirarsi fuori da quel silenzio che rischia di mettere a dura prova anche i più sfrontati. A tal proposito è stato stimato che il silenzio massimo accettato in una conversazione è di quattro secondi. Oltre questo tempo limite si fa strada l’imbarazzo e viene messa in crisi la propria capacità di validazione sociale. Ecco questo potrebbe già essere un aneddoto salva serata, ne ho scelti però cinque.

1 La parola più lunga del mondo ha 189,819 lettere e per leggerla servono 3 ore e mezzo. È il nome scientifico di una proteina, la Titina. Nel linguaggio non scientifico invece, secondo il Dizionario Garzanti della lingua italiana, la parola più lunga è precipitevolissimevolmente: il superlativo di precipitevolmente conta 26 lettere. Faccio ricorso perché Supercalifragilistichespiralidoso ne contiene 33 e poi conosco imprecazioni napoletane che vanno ben oltre.

2 Da 15 anni a questa parte ad aprile Istanbul si veste a festa per il Festival dei Tulipani. Si piantano in città circa 12 milioni i bulbi di tulipani, appartenenti a quasi 200 varietà diverse. Un modo per dare vita alla città copiando la tradizione olandese, si potrebbe pensare. E invece lo scopo è quello di restituire a Istanbul il suo simbolo, appunto i tulipani, che sono originari proprio della Turchia e sono arrivati in Olanda dal Kazakhistan attraverso l’Impero Ottomano. A partire dal secondo dopoguerra sono diventati poi un simbolo dei Paesi Bassi e uno dei tratti distintivi della cultura olandese nel mondo.

Potrei qui raccontare di quella volta che volevo piantarli in terrazza ad agosto certa che sarebbero fioriti (il periodo indicato è più o meno novembre).

Emirgan Park a Istanbul

3 Ah, che bell’ ‘o cafè / Pure in carcere ‘o sanno fa / Co’ a ricetta ch’a Ciccirinella /Compagno di cella, c’ha dato mammà, canta De André in Don Raffaè. Eppure, nonostante questa convinzione diffusa e le immagini glitterate di buongiornissimo caffè che circolano su Facebook e — tra i più audaci — su Whatsapp, non siamo i primi consumatori al mondo di caffè. Il paese dove si consuma più caffè è la Finlandia dove ogni cittadino beve in media 12 chilogrammi di caffè all’anno; in Norvegia 9,9 chilogrammi; in Islanda 9 chilogrammi e in Danimarca 8,7. Allora l’Italia, la madre putativa dell’espresso, sarà per forza quinta. No, tredicesima. Non trovo parole meno dolorose per dirlo. Che poi la genialità di questa notizia è che da un’allure internazionale alla ormai nota polemica tutta twitteriana sul caffè meglio a Napoli che altrove, con il perenne spin-off sul confronto Napoli-Milano. Per dare un’idea dell’irrazionalità toccata intorno a questo argomento di vitale importanza basti pensare al delirio scaturito introno a un semplice tweet datato 2019 che a oggi mi fa ancora ridere ma anche riflettere.

https://twitter.com/PocoFirstLady/status/1197444308145778688?s=20

[Da leggere con in mano un caffè, ristretto, non deca.]

4 Il Canada è il secondo paese più grande al mondo, ma ha una popolazione inferiore a quella italiana: vi vivono attualmente 37 milioni di persone rispetto ai 59,55 milioni in Italia. Il 90% del territorio canadese è disabitato, ricoperto di parchi, monti, laghi e foreste. L’acqua è l’elemento predominante: in Canada ci sono più laghi che in tutto il resto del mondo — circa 3 milioni — e il 20% dell’acqua dolce mondiale. Qui uno poi ci attacca la tematica ambientale e la serata è svoltata.

5 Il Natale è nell’immaginario cristiano una festa religiosa, un momento di raccoglimento, di celebrazione della nascita di Gesù e di rinascita per sé stessi. Non in Giappone. In Giappone il Natale è una festa romantica, un momento di felicità soprattutto per le famiglie con i bambini. L’usanza vuole che si mangi pollo fritto perché la magia del Natale è approdata in Giappone soprattutto grazie alle campagne pubblicitarie di KFC che ha ideato anche un menu speciale Kentucky for Christmas; una confezione natalizia con pollo, insalata e torta. I regali però sono soliti solo tra innamorati come nel nostro giorno di San Valentino. Dolce tipico natalizio è la Christmas Cake, ossia una semplice torta di pan di spagna con panna montata e decorata con fragole e immagini di Babbo Natale. Nonostante non abbia un’esegesi cristiana e non rappresenti una festa nazionale — scuole e uffici a esempio sono aperti — il Natale è una festa molto sentita per il clima di felicità condivisa e già da novembre le città giapponesi si rivestono di luminarie, addobbi natalizi e mercatini di Natale in stile europeo. Roppongi Hills è quello più famoso.

Luminarie di Tokyo

Con molta onestà dico che non saprei dare una precisa utilità a quest’ultimo aneddoto, né saprei dire quando sarebbe più opportuno da usare. Con altrettanta onestà dico che non mi piace questa necessità di dover ricorrere a fattarelli per intrattenere, curiosità per stupire, escamotage per uscire da un imbarazzo che è frutto solo della paura di non essere all’altezza tipica di chi tende a mettersi sempre al centro della propria osservazione, caricandosi a volte nell’interazione con gli altri di aspettative irrealizzabili.

Prendiamo i miei aneddoti salva serata e cestiniamoli, che ci cose molto più importanti da dire.

Possiamo parlare di noi, di ciò che ci circonda. Di quello che pensiamo su noi e su ciò che ci circonda. Possiamo osservare e fare domande. E possiamo anche restare in silenzio, perché no. Possiamo concederci di intavolare una discussione sbagliata o prenderci il lusso di non avere niente da dire. È la nostra vita, non un reality Mediaset, nessun conduttore potrà staccarci il collegamento per imporci l’ennesima filippica volta a insegnarci come si sta al mondo.

Abbiamo cose più importanti da dire, anche se a onor del vero io la discussione sul caffè di tanto in tanto me la giocherei.

--

--

Fantastico!
Fantastico!

Written by Fantastico!

Fantastico! nasce a marzo 2019. È una newsletter letteraria, una rivista culturale e molto altro ancora.

No responses yet